La scelta del riscaldamento è una voce molto importante nelle abitazioni sia come impianto termico che come spesa per le famiglie e l’evoluzione tecnologica ha portato; negli ultimi anni una maggiore scelta delle tipologia presenti sul mercato che allo stesso tempo ci mettono in difficoltà nella scelta per via delle valutazioni; da fare per ogni tipo di tecnologia in termini di sviluppo energetico e costo dell’alimentazione della stessa. Andiamo ad analizzare le differenze delle varie tecnologie per avere un quadro chiaro sulle loro qualità positive e negative per cercare d’ arrivare alla scelta giusta.
Il camino
Il camino oltre ad essere la tecnologia più antica è anche una delle più ricercate perché abbina all’utilità anche un tocco di classe nelle case garantendo sopratutto un costo contenuto; alla voce alimentazione anche se bisogna tener presente che per riscaldare l’intera casa; se non posizionato in una zona centrale, da solo non è sufficiente ed allora bisogna ricorrere; all’ausilio di altre tecnologie che fanno lievitare i costi di gestione.
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Ma il camino può anche trasformarsi mantenendo sempre le sue caratteristiche in caldaia per alimentare i termosifoni montando uno scambiatore nel suo interno; nascosto in piastre di ghisa dove passa l’acqua fatta circolare mediante un motorino e collegata alla centralina dell’impianto di riscaldamento; che collega tutti i termosifoni garantendo così il riscaldamento di tutta la casa con un costo molto contenuto. Bisogna tener presente che occorre avere uno spazio a disposizione dove stoccare la legna; e fare la manutenzione all’occorrenza alla canna fumaria ma nonostante tutto il costo d’esercizio rimane molto contenuto.
Scelta del riscaldamento a metano o Gpl
Il riscaldamento della casa mediante gas è uno tra i più diffusi sopratutto da quando sono nati gli impianti autonomi garantendoci la massima autonomia sulla scelta del tempo e modalità; di accensione della caldaia, cosa che prima era impossibile perché la maggioranza degli impianti erano centralizzati nei grandi condomini; e l’accensione era stabilita ad un certo orario e molto spesso capitava che alcuni condomini avevano il riscaldamento acceso quando non erano in casa.
Anche se è una tecnologia molto comoda per via delle caldaie sempre più elettroniche e piene di optional che ci permettono di regolarle anche se non siamo in casa; ha una controindicazione molto importante, il peso della bolletta per un impianto tradizionale con radiatori alle pareti.
La cosa cambia invece se l’impianto di riscaldamento è a pavimento perché in questo caso la caldaia lavora ad una temperatura di 30 gradi circa e anche se rimane; per tutto l’inverno accesa, la differenza nei consumi si vede perché l’impianto a radiatori per fare un esempio è come un climatizzatore; a tecnologia on/off mentre quello a pavimento è come un inverter appena arriva; alla temperatura stabilita si occupa solo di mantenerla e il consumo scende ancora.
Anche in questo caso la manutenzione ha un costo sopratutto quando a causa di un guasto bisogna chiamare il tecnico anche se bisogna considerare; che per alcuni tipi di abitazioni, le alternative non sono tante.
Scelta del riscaldamento a pellet
Le stufe a pellet sono una buona alternativa per via del costo contenuto del combustibile anche se come per il camino bisogna avere un posto dove stoccare i sacchi del pellet; perché si può riuscire a tirare un prezzo conveniente se riusciamo a comprarne buone quantità che ci garantiscono; la scorta per il periodo invernale senza correre il rischio magari di non trovarne; quando ci serve se lo compriamo poco alla volta.
L’estetica delle nuove stufe è abbastanza accattivante e ci da la possibilità di trovare quella giusta per il nostro ambiente e la sua portata di calore è molto buona; garantendoci trovando il posto giusto magari in zona centrale, di riscaldare gran parte della casa e addirittura; se prendiamo il modello che fa anche da caldaia riusciamo ad alimentare anche l’impianto dei termosifoni. Il costo di manutenzione è molto contenuto.
Le pompe di calore
Le pompe di calore come per le caldaie oggi sono arrivati ad un grado di efficienza notevole e il servizio che offrono è molto completo perché con un solo impianto; riusciamo a scaldare la casa, l’acqua sanitaria, e ad avere l’aria fresca in estate. Un punto dolente potrebbe essere il costo iniziale dell’acquisto/installazione che però deve essere considerato come; un investimento a lungo termine quindi recuperabile con l’andar del tempo. Per quello che riguarda il consumo energetico bisogna dire che quelle di ultima generazione adottano la tecnologia; inverter che abbatte il consumo elettrico di un 40% circa. Anche il costo della manutenzione è molto basso e alla lunga potrebbe; rivelarsi una ottima alternativa alle altre forme di climatizzazione.
Come sappiamo benissimo quando decidiamo di cambiare i pavimenti, per diversi motivi perché vecchio o non ci piace ecc la nostra scelta dei pavimenti; non è semplice visto la grandissima offerta di tipologie di prodotto che il mercato offre. Visto che i pavimenti non si cambiano ad ogni stagione, e quindi li dobbiamo tenere per diversi anni è bene; prendere la decisione dopo aver valutato per bene ogni piccolo particolare. Per renderci la scelta più semplice dividiamo il pavimento in due categorie, e quindi da interno o per esterni e passiamo ad analizzarle.
PAVIMENTO PER INTERNI
Come detto in precedenza, l’offerta di prodotti è veramente vasta e questo oltre ad agevolarci nella ricerca del pavimento che fa per noi; nello stesso tempo ci confonde perché sono quasi tutti dei prodotti ottimi e belli e non sappiamo quali scegliere. Per renderci la scelta più semplice cominciamo a farci delle domande che ci aiutano a ridurre gli articoli sul campo.
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La prima cosa da tenere in considerazione, è su che tipo di prodotto andare, se scegliere sul rustico oppure sul classico; oppure moderno così concentriamo la ricerca solo su quello che ci interessa perché più pavimenti si vedono e più ne; siamo condizionati quando ne vedremo degli altri.
Da non sottovalutare
Un’ altra cosa da tener presente, e non di poco conto, è decidere se dobbiamo incollare il nuovo pavimento senza togliere il vecchio; perché questa scelta dobbiamo sapere che ci comporterà alcune complicazioni, come quella di dover; rettificare la parte inferiore delle porte e portefinestre, no che sia una cosa impossibile, ma è sempre bene tenerne conto.
Oggi è un usanza molto regolare perché incollare sul vecchio viene reso semplice anche da prodotti sottili che oggi si trovano sul mercato mentre ; prima era una scelta che si prendeva in considerazione solo se si sceglieva il parquet. La tipologia di adesivi che ci sono oggi in commercio garantiscono una presa affidabile su qualsiasi fondo; e anche in presenza di notevoli sbalzi di temperatura.
Oggi il gresporcellanato garantisce elevata qualità e resistenza in spessori minimi cose che in passato erano impensabili, basti pensare ai mattoni in cemento di una volta grossi e fragili. Attenzione molto importante; se scegliamo di incollare sul vecchio pavimento, dobbiamo tenere conto del tipo di superficie che andiamo a coprire perché il peso che andiamo a metterci sopra si somma a quello già esistente, e potrebbe creare problemi alla struttura.
Se c’è ceramica possiamo andare tranquilli e altra cosa da non sottovalutare, se sotto il pavimento passano impianti, perché se questi sono datati allora conviene prima sostituirli per evitare che si verifichi un guasto dopo aver messo il nuovo rivestimento con tutto il danno che ne deriva, quindi facciamo analizzare la situazione a persone esperte e sulle quali avete massima fiducia in modo da andare sul sicuro ed evitare brutte sorprese.
Le piastrelle
Una volta scelto il tipo di pavimento da comprare, dobbiamo scegliere il formato delle piastrelle perché regola fondamentale, le dimensioni delle piastrelle vanno considerate in proporzione all’ambiente che andiamo a pavimentare quindi piastrelle di dimensioni ridotte in ambienti piccoli e di dimensioni maggiori in ambienti grandi.
Il modo come posare le piastrelle viene scelto in base ai gusti e al tipo di piastrelle scelte, si possono posare a 45° rombo o a squadra mentre se rettangolare si può anche optare per la posa a lisca di pesce in tutti i casi con fuga o senza e a disegno se si preferisce magari creando una cornice anche con lo stesso mattone diversificando il senso di posa.
PAVIMENTI PER ESTERNI
I pavimenti per
esterni devono avere
dei requisiti fondamentali che quelli per
interno non necessitano uno su tutti, l’antiscivolo,
senza trascurare che deve essere resistente agli agenti
atmosferici, e non essere molto poroso
perché altrimenti la
polvere ne rimane trattenuta dando
sempre l’idea di sporco e facilitando le scivolate. Se
mettiamo il classico cotto quello in terracotta ricordiamoci
che deve essere trattato per
renderlo idrorepellente, e quindi
garantirci una perfetta
sigillatura. L’esterno poi si differenza
in diverse zone
terrazza, portico, o vialetto di ingresso che in molti casi è anche carrabile e i marciapiedi. Qui entrano in gioco anche le pietre, molto utilizzate per pavimentare queste aree garantendo oltre alla resistenza prima citata, anche un tocco particolare dando libero sfogo alla fantasia. Anche in questi casi è importante sapere cosa c’è sotto prima di pavimentare, perché possono esserci condotte idriche, di scarico, e anche il passaggio di cavi elettrici.
Prevenire è meglio
Se sappiamo cosa c’è sotto conviene creare dei pozzetti per rendere possibile un eventuale intervento evitando di dover intervenire sulla pavimentazione compromettendone sia la tenuta che l’immagine perché un rattoppo è sempre brutto da vedere e anche costoso da fare.
Questi materiali possono essere utilizzati anche per rivestire muretti e pareti garantendo un ottima resistenza all’acqua salvaguardando i muri, e anche un miglioramento all’estetica tenendo sempre presente che quando si riveste un muro o una parete, l’estremità superiore deve essere ben sigillata per evitare che l’acqua si faccia strada tra il rivestimento e il muro compromettendo sia il rivestimento che la struttura del muro portando l’umidità all’interno.
Le cucine in muratura oltre ad assicurare una ottima resistenza e solidità danno anche un tocco in più sotto il profilo estetico e allo stesso tempo il vantaggio; di poterla costruire su misura rispettando ogni piccolo particolare che si desidera realizzare senza dover sottostare all’inconvenienza delle cucine classiche; preconfezionate dove c’è sempre qualche piccolo particolare che non ci convince e che bisogna accettare comunque perché è parte integrante del progetto.
Le cucine in muratura rustiche o moderne possono essere costruite in diversi modi con differenti materiali addirittura anche in finta muratura senza che si noti nessuna; differenza quest’ultima soluzione è molto quotata in quei casi dove si è in affitto e quindi si ha l’esigenza che una volta; deciso di traslocare di poterla smontare e rimontarla nella nuova abitazione come se fosse una normale cucina.
Cucine in muratura come sono fatte
Vediamo come si costruisce una cucina in muratura fai da te. Partiamo da una cucina già piastrellata e quindi evitiamo di fare tagli che potrebbero intaccare; gli impianti e fare danni senza volerlo quindi optiamo per la versione di finta muratura.
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Per fare i muretti potremmo usare anche delle lastre di marmo da tre centimetri sulle quali una volta montate potremmo incollarci direttamente le piastrelle sopra; questa soluzione ci garantirebbe solidità e anche velocità nella composizione una volta sviluppato il progetto con le relative; misure si possono fare preparare le lastre di marmo bianco dal marmista per poi incollarle col mastice sul posto.
Anche il piano d’appoggio potremmo farlo col marmo bianco se poi vogliamo rivestirlo o direttamente farlo col materiale che abbiamo scelto che può essere marmo o legno. All’interno dei muretti, i ripiani possono essere creati con lastre di legno sorrette da tasselli di marmo; incollati sempre col mastice o addirittura con dei supporti in legno tassellati nelle lastre di marmo con normali tasselli.
Se vogliamo andare sul rustico invece potremmo utilizzare per fare i muretti i classici mattoni rossi e incollarli con la colla sempre senza intaccare le piastrelle; e all’interno dei muretti per sorreggere le mensole si possono usare sempre dei listelli in legno tassellati.
Altro materiale che possiamo usare per fare i muretti sono le lastre di cemento fibro rinforzate; sono lastre come il cartongesso ma molto più resistenti, possono essere bloccati sia incollandoli che bloccandoli; con delle viti senza bisogno di montanti che sono obbligatori per il cartongesso, ma non usiamolo per il piano d’appoggio se non rinforzato con dei supporti.
Altro materiale che potremmo usare è l’ardesia la classica lavagna per intenderci, anche questo materiale ci garantisce resistenza e velocità; nel montaggio e possiamo rivestirlo con della ceramica ma anche questo materiale per utilizzarlo per base; d’appoggio dobbiamo rinforzarlo con dei supporti. Una volta completati i muretti e il piano d’appoggio non rimane altro che la parte in legno che tratteremo in un altro articolo sempre su questo sito.
Da qualche giorno hai notato una macchia strana sulla parete e ti stai chiedendo: cosa è adesso questa novità cosa dovrei fare adesso. Come mai sia spuntata tutto ad un tratto; Ok se hai finito col farti domande posso dirti che sei al posto giusto, ho scritto apposta questa guida. Come togliere la muffa dai muri. Capisco il tuo scoramento adesso ma non devi preoccuparti non è la fine del mondo; si tratta solamente di un fastidio che si può risolvere senza troppi problemi.
Come togliere la muffa dai muri
Bisogna fare delle precisazioni e capire per bene come si forma la muffa sui muri e quindi specificare ogni singola causa; perché ognuna di esse ha una soluzione diversa che comunque porta sempre al solo risultato utile e cioè eliminare la muffa. Vediamo come si forma la muffa:
umidità dovuta ad infiltrazioni d’acqua
scarsa aerazione della camera
poca traspirabilità delle pareti
La prima delle cause sopra elencate in pratica ha già dato anche la risposta e cioè le infiltrazioni d’ acqua. Questo è un problema che ho trattato in questo articolo ed è interessante leggerlo se il tuo problema dipende da questo. Quando l’ acqua si infiltra ed arriva fino alla parte interna della parete si verifica un ponte termico. L’ umidità causata da infiltrazione essendo più fredda de l ‘ aria interna, crea condensa. Ti starai chiedendo: perché ? te lo spiego subito in modo molto semplice.
Quando di inverno guardi fuori dalla finestra e vedi i vetri appannati, se ci fai caso appena li tocchi spuntano delle goccioline di acqua. Questo viene generato perché il vetro essendo sottile, riceve le temperature diverse da esterno e interno e fa da ponte termico. Nella parte più calda genera acqua, questa è la condensa. Nella parete le gocce d ‘ acqua vengono assorbite dal muro e genera la muffa. La soluzione a questo problema è semplice da individuare, e cioè: bisogna togliere le infiltrazioni d ‘ acqua e la muffa sparirà.
Come togliere la muffa dal muro
La seconda causa produce la muffa perché se in camera non è presente una finestra, non c’è aereazione. E’ il caso dei bagni ciechi o dei camerini, non essendoci riciclo d’ aria, questo ne agevola la sua formazione. Nel bagno cieco, molto spesso nessuna parete è a contatto con l ‘ esterno, quindi il problema può solamente generarsi per eccessivo vapore acqueo causato dalla doccia.
Nei camerini invece può generarsi se una delle pareti è a contatto con l ‘ esterno e quindi solito discorso. Lato esterno freddo con lato interno caldo, genera condensa. In questo caso la soluzione è montare un aspiratore da parete che favorisce lo smaltimento d ‘ aria interna. Questo favorisce il riciclo e abbassa di molto la possibilità che si formi la condensa.
Montare un aeratore potrebbe essere semplice solo nel caso in cui la parete da forare ti da la possibilità di poterci andare anche da fuori. Ma se abiti in un condominio e sei al secondo piano, e nella parete esterna non c’è nulla, bisogna chiamare dei professionisti. Mentre se un passaggio c’è perché magari sei a piano terra, allora potresti anche montarlo da te e ti spiego cosa occorre:
Per fare questo lavoro bisogna avere discreta praticità con trapano e collegamenti elettrici. Andiamo a vedere come togliere la muffa dal muro.
Come eliminare la muffa
Un trapano
Una sega a tazza da 10 cm diametro
Un cavetto da 3,5 mm lungo fino ad arrivare alla presa più vicina
Una spina per il cavetto
Un aeratore elettrico
4 tasselli da 8 mm se non compresi nella confezione
1 Tubo da cm 10 diametro di plastica da metri 1
1 Griglia con rete da 120 cm diametro
Scelta la parete dove applicare l ‘ aspiratore, e assicurandoti che nel posto scelto non ci sono pilastri di cemento; tenendoti ad una altezza che va da almeno 40 cm sotto il solaio, per evitare di beccare la trave del solaio; puoi applicare il foro. La parete esterna sarà circa 30 cm di profondità quindi montando la sega a tazza nel trapano e mettendo la percussione puoi forare. Quando hai forato, misura la profondità del foro, e taglia il tubo di plastica alla stessa misura.
Mettilo dentro al foro, e dalla parte esterna monterai la griglia mettendo del silicone. Dalla parte interna monterai l ‘ aspiratore facendo prima i collegamenti elettrici col cavetto; e nella estremità opposta del cavo collega la spina. Blocca il cavo alla parete mediante chiodi oppure utilizzando la canaletta di plastica fino ad arrivare alla presa; e a questo punto l ‘ aspiratore dovrebbe funzionare senza problemi. Con questo intervento, riesci a togliere la muffa dal muro per sempre.
Muffa sui muri
La terza causa è quella più invisibile perché può causarsi anche in ambienti dove sono presenti finestre e non ci sono infiltrazioni; e ti starai chiedendo: E allora perché succede? te lo spiego subito. In questo caso sono le pareti che non traspirano a causa di prodotti plastici usati come intonaco esterno; o magari delle pitture interne che contengono delle resine che impediscono la traspirabilità della parete.
Certo la presenza delle finestre dovrebbe annullare questo, ma si verifica perché di inverno, le finestre rimangano chiuse più del solito; la temperatura interna è più alta, e in alcune zone specie negli angoli o dietro i mobili; l’ aria circola molto raramente e la condensa ristagna causando la muffa. In questo caso la soluzione potrebbe essere quella di praticare dei fori come aeratore come visto sopra.
Oppure usare una pittura interna che aumenti la traspirabilità ed elimini il ponte termico come spiegato in questo articolo. In questo articolo che ho appena indicato, c’è anche spiegato in modo dettagliato, come eliminare la muffa dalle pareti con un trattamento specifico igienizzante; perché cosa importante, la muffa fa male alla nostra salute; e rimanendone a contatto per periodi lunghi fa ancora più male.
Riparare tapparella.Le aste della tapparella con l’andar del tempo si deteriorano per diversi motivi, ed a seconda del materiale che le compongono; i punti deboli sono differenti come differenti sono i danni causati dagli agenti atmosferici. Il risultato del guasto però è lo stesso, in pratica la serranda non alza perché si intraversa o addirittura si separa in due parti; o ancora peggio, esce dalle guide rischiando di essere portata via dal vento coi danni che ne derivano.
La tapparella in pvc ha il suo punto debole nelle giunture che per via del sole e del freddo si irrigidiscono e si rompono; rendendo il sollevamento della stessa molto duro perché pendendo da un lato si strofina nel binario e rende il sollevamento pesante; favorendo il totale distacco delle aste della tapparella. Per sostituire le aste rotte abbiamo creato la guida Come sostituire le aste della tapparella dove passo passo ti spiegherà come fare e cosa ti serve.
Prendi la scala e apri il vano avvolgibile se ci sono le viti svitale e togli il coperchio facendo attenzione quando lo tiri via; a non farlo cadere o sbattere da qualche parte perché se è di lamiere potrebbe essere anche tagliente. Mentre se non ci sono viti vuol dire che è ad incastro e di solito ci sono o due fori se è di legno; o due ganci che servono per afferrarli e fare forza verso l’ alto. Non serve tanta forza potresti anche aiutarti battendo con un martello; perché può capitare di solito che vista la scarsa frequenza di apertura, il coperchio si incastri nella guida.
Riparare tapparella. Questo perché come spiegato nella guida sopra citata dentro il cassonetto entra oltre ad aria e rumori; anche della polvere e quest ‘ ultima con l’ andar del tempo si annida nelle minime fessure del binario incastrando il tutto; anche per questo motivo conviene seguire i consigli della guida sopra citata coibentando il cassonetto.
Riparare tapparella Apertura del cassonetto
L ‘effetto che ottieni sollevando verso l’ alto il coperchio è quello di vedere la sua parte bassa uscire dalla guida di sotto; ti accorgerai di questo perché guardando attentamente vedrai della luce tra i due pezzi, quindi fatto ciò non ti resta che fare una leggera forza; tirandoti il coperchio verso di te e farlo scorrere verso il basso leggermente fino a che non sarà uscito completamente.
Tieni presente che questi spostamenti sono al massimo di un paio di centimetri quindi niente di pericoloso o impossibile. Appena aperto il vano avvolgibile vedi l’asse che sostiene la tapparella dove viene raccolta la serranda; quando la alzi e che conterrà sicuramente la parte non staccata, controlla guardando le guide dove scorre
l’avvolgibile, se c’è qualche asta impigliata, in pratica spesso succede che le serrande quando si tirano su con molta velocità; le aste tra di loro si spostano di pochi millimetri, che col tempo diventano centimetri; ottenendo il risultato che i lati che scorrono dentro le guide non sono più allineati e si creano dei denti; che si incastrano a l ‘ imbocco della guida causando la rottura delle aste.
Occhio alle guide
A questo proposito, visto che hai aperto il vano del cassonetto, conviene controllare lo stato di queste guide e se sono un po chiuse conviene aprirle un po. Sul lato sinistro e destro a l’ altezza della base del cassonetto, nei due lati dove scende la serranda; vedrai sicuramente uscire una parte delle guide che sarà tagliata per dare una forma ad imbuto; appunto per agevolare l ‘ entrata della serranda, questi con degli urti della serranda potrebbero essersi
piegate un po e in questo caso, aiutandoti con la pinza ti conviene ripristinare la normale forma ad imbuto. Adesso guarda se le aste della serranda sono per caso fuori guida; e aiutandoti con un cacciavite grosso o anche col manico del martello; fai una leggera forza per rimetterle in linea e favorirne la discesa. Con la serranda mandata tutta giù e quindi con l’asse libero, vediamo i
Riparare tapparella Liberare le aste della tapparella
ganci che la sorreggono avvitati a l’ asse; con dei pezzi di cintino da tapparella e svitali in modo di avere la serranda completamente libera. In questa occasione visto che hai l’ asse completamente libero dalla serranda; conviene controllare se l’ asse o la carrucola e anche i supporti che reggono tutto siano a posto perché; se l’ asse si muove troppo potrebbe convenire cambiarlo perché; potrebbe causare questo mal funzionamento altre rotture col tempo.
Adesso afferra i due cordini liberati, e fai forza per tirare fuori la serranda fino a farla uscire completamente fuori ed appoggiala a terra. La parte che tirerai fuori non è molto pesante quindi è un operazione che puoi fare comodamente da solo. Adesso quello che devi fare, è liberare un asta che ti servirà per campione da portare in ferramenta; in modo che hai il colore e la misura; in ferramenta possono anche tagliare quelle nuove evitandoti questo lavoro supplementare.
Dopo aver comprato le aste della tapparella
Adesso che abbiamo comprato le aste nuove che ti servono puoi riprendere il lavoro. Fai la conta di quante aste ti servono e ordinane sempre qualcuna in più da conservare di scorta o addirittura; per sostituirne altre che sono leggermente rovinate e che non ci metteranno tanto a lasciarti ancora senza serranda. Appena procurato l’ occorrente, solleva da sotto la serranda tenendo vicini i bastoni; e appoggiali alle guide mettendoli sotto la serranda in verticale in questo modo la serranda sarà sollevata; e si manterrà in posizione in perfetta sicurezza in modo che dalla parte superiore; saranno uscite le altre aste, e
rimontando sulla scala, tira fuori la serranda e controlla quante aste sono da sostituire e sfilale; facendole scorrere verso un lato tenendo ferma quella di sotto così l’ avrai liberata e messa da parte per poi essere buttata. Se fai attenzione nelle aste c’è un lato maschio e uno femmina; puoi accorgertene guardando l’ asta o la foto sopra e si capisce subito il funzionamento; la parte superiore quella ad uncino, va inserita nella parte inferiore facendo combaciare le due punte; e tenendole parallelamente in linea e si fanno scorrere lungo la loro ampiezza.
Aste sostituite
Una volta sostituite tutte le aste rotte prendi la tapparella che avevi tolto in precedenza; e rimettila dentro andando ad agganciare la parte inferiore con l’ asta nuova che hai montato operando in questo modo. Tenendo aperte le ante della finestra in modo che formino 2 angoli quasi da 90 gradi col cassettone; appoggia sopra di loro la parte di tapparella che avevi smontato prima, se è lunga puoi anche arrotolarla; tenendo libera l’ asta inferiore che dovrà essere collegata con quella nuova che hai montato. Adesso prendi
un altra asta nuova e mettendo in linea i due tronchi di tapparella, le unisci infilando l’ asta nuova tra le due estremità; curando che siano messe ben allineate in modo che l’asta che stai per inserire, cucia i due tronconi di tapparella unendoli. Fai in modo che i due lati di tapparella siano allineate in modo che non si formino denti così che possano scorrere facilmente nelle guide.
Riparare tapparella Il difficile è passato
Adesso puoi scendere dalla scala e sollevando leggermente la serranda da sotto, tira via i due bastoni perché se il tratto di serranda che hai aggiunto è composto da almeno una dozzina abbondante di aste, la serranda non scorrerà da sola verso il basso, quindi non ti rimane altro che salire sulla scala, e accompagnare la serranda piano piano verso il basso facendola scorrere lungo le guide correggendo
all’occorrenza, le aste che si spostano leggermente sempre col cacciavite grosso o col manico di martello, non mettere mai le mani direttamente per evitare incidenti inutili. Adesso che la serranda è tutta giù e vedi che non ci sono imperfezioni nella sua chiusura e precisamente che non si vede luce tra le aste, devi fare scorrere il cintino della tapparella come se volessi mandare giù la serranda,
sai benissimo che la serranda è tutta giù, ma questo serve per far raccogliere tutto il cintino nella carrucola dentro il cassonetto e così facendo, la molla che si trova nella carrucola piccola che è montata in basso dentro la parete dove scompare il cintino inferiore, si carica come è giusto che sia. Adesso devi agganciare i cintini che sorreggono la tapparella all ‘ asse con le sue viti guarda bene l’ asse e
scorgerai i fori dove erano fissati prima e riusa quelli e appena finito fai il collaudo per vedere se tutto funziona bene, a collaudo positivo bisogna rimettere tutto al suo posto, quindi reinserire il coperchio della tapparella facendo entrare la parte superiore dentro la guida superiore, e appena entrato in modo che la sua parte inferiore riesce ad entrare nella guida di sotto, fallo scendere leggermente fino a che entri almeno un centimetro, se invece è quello con le viti, basta avvitarle ad il gioco è fatto.
Come aggiustare una maniglia quando non funziona più. Il regolare uso della maniglia porta crea un accumulo di usura che alla fine ne determina la rottura. Dopo alcuni giorni di scocciatura, nel vedere sempre aperta quella porta che ti costringeva a chiuderla ogni volta che ci passavi davanti, hai deciso che è il momento di trovare una soluzione al problema, e non sapendo cosa fare, hai trovato in rete questa guida: Come aggiustare la maniglia della porta. Bene adesso che sei qui, con questa guida ti illustrerò con una spiegazione dettagliata del da farsi, cosa ti serve per poter sostituire la serratura della tua porta, dopo però averti spiegato in linea di massima come funziona il tutto.
Maniglia porta Problema alla molla
Se guardi attentamente la porta, vedi solamente la maniglia
che appena la alzi si abbassa facilmente, e questo succede perché si è rotta la
molla che si trova nel pacchetto serratura,
che sta dentro la porta, e che puoi vedere, solamente se guardi la porta
dal lato stretto del suo spessore, e precisamente, il lato che va ad inserirsi
nel telaio, dove c’ è un telaio piccolo di metallo, che va ad incassare lo
scrocco quando la porta si chiude. Ti starai chiedendo cosa sia questo
scrocco? Ma sono qui apposta quindi te
lo spiego subito. Quel ferretto a cuneo che esce dalla porta e che la blocca
quando si chiude ebbene si, si chiama scrocco, ed è lui quello che ti faceva
trovare aperta la porta, anche se la colpa non è direttamente sua, ma della
molla che lo aziona, e che non tiene più su la maniglia.
La rottura della molla, non fa scattare più lo scrocco verso
l ‘ esterno, e quindi non lo fa entrare più nel telaio che lo bloccava quando
chiudevi la porta, quindi la parte da sostituire è proprio quella.
Ecco
cosa ti serve:
Una
serratura nuova
Un
cacciavite a croce
Un
cacciavite a taglio
Come aggiustare una maniglia Procedimento.
Per prima cosa devi smontare la maniglia, e questa
operazione varia a seconda del tipo di maniglia ci sia montata nella tua porta,
e in linea di massima sono:
Con delle viti, che sono a vista, quindi se ci sono basta
svitarle e tirare fuori la maniglia.
Ad avvitamento, e di solito questa tipologia ha attorno al
corpo della maniglia una ghiera che girando in senso anti orario si svita e
mostrerà le viti che la sorreggono.
A bloccaggio con una vite a brugola a scomparsa, che di solito viene avvitata dalla parte bassa in modo che non si veda.
Trovato il modo per svitare la maniglia e tirata fuori,
noterai un ferro a sezione quadra che attraversa la porta, questo le devi
tirare via e metterlo da parte, ti servirà al momento del montaggio, adesso,
dal bordo della porta, e precisamente da dove esce lo scrocco e chiavistello,
se guardi attentamente, noterai due viti che devono essere svitate. Appena
finito, col cacciavite a taglio, fai leva per tirare fuori questa scatoletta
che contiene scrocco e chiavistello.
Come aggiustare una maniglia ci siamo quasi
Questo è il pezzo che dovrai comprare, lo puoi trovare in
quasi tutte le ferramenta, o comprare in rete, nel primo caso lo porti
fisicamente per fare un confronto, nel secondo devi controllare le misure per
ordinare quello giusto.
Preso il pezzo nuovo, bisogna rifare il lavoro di prima al
contrario, e precisamente, rimettere la serratura nuova al suo posto, bloccarla
con le viti, inserire il ferro a sezione quadrata al suo posto, e montare la
maniglia, che adesso come per magia, si tiene su da sola. Fai un paio di prove,
e se risulta un po’ duro metti dello sbloccante per lubrificarlo un po’. Adesso togli il materiale che hai sostituito
e ricordati di cambiare le chiavi, perché quelle vecchie non servono più.
Come installare le chiusure ammortizzate per sportelli
Ammortizzatori per cerniere. Non hai sopportato mai queste ante della cucina che ogni volta che ti scappa lo sportello senti un botto che ti fa saltare, tanto meno adesso che appena hai fatto per aprire, lo sportello ha ceduto e se non eri veloce, ti cascava anche sui piedi; meno male che adesso con questa guida: cerniere ammortizzate ante cucina, riesci a prendere due piccioni con una fava, vale a dire riesci a sistemare lo sportello, e ad avere le chiusure ammortizzate.
Per risolvere entrambi i problemi, approfittando del fatto
che devi sostituire le cerniere, puoi montare direttamente quelle ammortizzate,
e in questa guida ti spiego come fare, non è una cosa impossibile, basta
leggere attentamente, e ti spiego passo per passo cosa e come fare.
Appena acquistato le cerniere, cosa che puoi fare anche su
Amazon come vedi dal banner e tra l’ altro oltre al prezzo buono, te li
consegnano a casa, apri uno sportello e
sviti le viti che reggono lo sportello al mobile, e precisamente, se ci fai
caso, nel mobile ci sono le viti esterne che bloccano la cerniera al mobile, e
al centro una vite che blocca la parte di cerniera che dallo sportello va ad
unirsi alla parte di cerniera fissa del mobile. Tenendo con una mano lo
sportello, con l’ altra allenti le viti di ambedue cerniere quella superiore e
inferiore, e tiri via lo sportello.
Adesso fai la stessa cosa con l ‘ altro sportello, e dopo vai ad allentare le viti delle cerniere rimaste nel mobile, togliendole completamente. Prendendo le nuove cerniere, prendi i pezzi corrispondenti a quelle che hai tolto, e li monti al loro posto, sfruttando gli stessi fori delle viti; di solito combaciano, se non fosse così, basta segnare dove cadono le nuove viti, e col cacciavite stesso e un martellino, basta scalfire giusti un puntino, e appena avviterai la vite, questa entrerà senza problemi.
Stesso procedimentocon le ante, togli le vecchie cerniere, e rimetti quelle nuove, e appena montate, fai in questo modo, apri le due alette delle cerniere dello sportello, e le inserisci nelle cerniere fisse del mobile, e subito dopo col cacciavite le blocchi stringendo le viti, in pratica come hai fatto quando hai smontato lo sportello.
Ora non ti rimane che registrare con le viti regolatori, le chiusure degli sportelli; chiudendo tutti e due gli sportelli, ti accorgi se c’è uno che vuole salire o scendere come allineamento, e girando le viti regolatori, ti accorgi che lo sportello fa un movimento, ecco, sfruttando queste viti puoi regolare alla perfezione le chiusure. Adesso puoi ripetere il procedimento per gli altri sportelli.
Se per caso qualche foro dove c’ erano le viti delle vecchie
cerniere, è un po’ lasco, e le nuove viti rimangono lente rendendo lo sportello
un po’ penzolante, puoi risolvere il problema in due modi; inserire dei
pezzetti di stuzzica denti con un po di colla vinilica, oppure usare delle viti
un po’ più grosse, questo riuscirà a tenere ben saldo lo sportello.
Quante volte passando davanti alla finestra durante le giornate invernali ed essere investito da una folata di aria fredda e non sapere cosa fare ? Il rimedio è semplice, dotare le tue finestre di cassonetti tapparelle coibentatiti. Ti starai chiedendo adesso come fare ? Non preoccuparti sei nel posto giusto. Se adesso non hai fretta e mi dedichi pochi minuti ti spiego come è possibile che accada questo e come porvi rimedio.
Questo problema si verifica sulle finestre e porte finestre che hanno le tapparelle. A meno ché non siano di ultima generazione quindi coibentate riescono a far passare l’ aria da quelle zone aperte che adesso ti mostrerò. Tieni presente che come da queste zone di inverno entra l’ aria gelida, d’ estate entra aria calda. Quindi come puoi ben immaginare, questo rimedio è utile per tutte le stagioni, e non solo. Questo ti proteggerà anche dai rumori fastidiosi che vengono da l ‘esterno.
Isolamento cassonetti tapparelle termoacustico
Il lavoro che dovrai eseguire è molto semplice non richiede una grande manualità quindi non scoraggiarti e sopratutto non andrai contro a spese eccessive. Tieni conto di quello che risparmierai in gas per il riscaldamento e in luce per il condizionatore. Ti accorgerai che un piccolo investimento ti porterà dei risparmi inimmaginabili senza contare a quanti rumori dirai addio.
Iniziamo con lo scovare queste zone. Quelle facili li troviamo guardando la finestra da l’ esterno quindi usciamo sul balcone e guardiamo in alto dove la tapparella scompare dentro il cassonetto. Lasciamo due aste della tapparella scendere appena sotto questo limite. Adesso ci accorgiamo dello spazio che c’è tra esse e l’ infisso lungo tutta la sua larghezza. E’ semplice capire come tutta questa aria si riversi dentro il cassonetto rendendolo una ghiacciaia d’ inverno, e un termosifone d’ estate.
Adesso vediamo perché succede tutto questo. Entriamo dentro, prendiamo una scala e dei cacciavite e apriamo il coperchio del nostro cassonetto. Appoggiamolo a terra e guardiamo dentro dove si raccoglie la tapparella quando viene tirata su. Come puoi notare, si vede tanta luce che viene da fuori, ed è semplice notare tutti i punti dove passa l’ aria. Questa occuperà tutto lo spazio condizionando in questo modo la temperatura interna. Adesso una volta scoperto il problema, passiamo alla sua soluzione.
In nostro soccorso arrivano dei kit che troviamo sul mercato che contengono dei tappetini isolanti sia acustico che termico adatti proprio a rivestire il nostro cassonetto dove a l ‘interno si trovano anche le semplicissime istruzioni di come montarli anche se preferisco darteli personalmente. Il primo passo da fare è prendere il tappetino che va alla base del cassonetto. Come si può notare, da una parte ha l’ incavo per alloggiare l’ altro tappetino. Questi verrà posizionato a copertura incastrando una parte in questo incavo e l’altra estremità invece andrà a passare sopra la tapparella raccolta ed appoggiata al muro. Nelle istruzioni ci sono anche le immagini.
Il tappetino che va posizionato sotto potrebbe essere un po lungo e largo visto che ogni finestra ha le sue misure. In questo caso bisogna misurare la parte interna del cassonetto. Dalla fessura dove scende la tapparella per scorrere lungo le guide e la parte che va dove viene inserito il coperchio che chiude il vano. Tieni presente che il tappetino deve stare dentro questo spazio, e non deve toccare le aste della tapparella. Altrimenti avrai un mal funzionamento nel far salire e scendere le aste. Avendo le misure giuste provvediamo al taglio che puoi effettuare con un semplice taglierino. Posizionandolo per controllare se entra perfettamente con molta attenzione prendi la misura giusta dove praticare il foro. Dove dovrà passare il cintino che va nella carrucola quindi taglia anche questa parte.
Isolamento termoacustico cassonetti
Fatto questo ed essendo sicuro puoi posizionarlo bloccandolo con un po di silicone o della schiuma poliuretanica, in modo che non possa spostarsi. Sfregamento con le aste o l’aria che entra potrebbe spostarlo. Stessa cosa facciamo col tappetino che va nella parte superiore ponendo attenzione a non farlo appoggiare sulla carrucola dove scorre il cintino.
Incastriamo una parte ne l ‘ incavo del tappetino ella base e facciamo appoggiare l’ altra estremità al muro creando un arco. Se il tappetino esce fuori dalla sede del cassonetto vuole dire che è un po lungo e quindi dobbiamo provvedere ad accorciarlo di pochi centimetri. Meglio fare più tagli che farne uno e sbagliare rischiando di rendere inutilizzabile lo stesso, quindi appena tagliato alla misura giusta procedi al posizionamento.
Potrebbe anche capitare che la finestra sia più grande rispetto alle misure del kit che sono standard e per esattezza cm 100 di larghezza. In questo caso occorrerà usare un altro kit da utilizzare come prolunga riutilizzando la parte restante per giuntare altre finestre. Appena montato tutto perfettamente consiglio sempre di sigillare il tutto con della schiuma poliuretanica per non lasciare nemmeno uno spiraglio. Adesso non ci rimane altro che rimontare il coperchio del cassonetto e testare il risultato.
Guida dettagliata su come creare una casetta in legno
Se in giardino ci occorre una casette da giardino per gli attrezzi e non abbiamo la voglia di comprarne una già pronta e abbiamo un po di abilità coi lavori manuali, seguendo questa guida potremmo realizzare una casetta in legno a nostro piacere e risparmiando anche un po di soldi. La casetta che prendiamo come esempio ha le seguenti misure: 1,5 metri x 2,5 metri con altezza 2 metri.
Possiamo realizzare la casetta anche su terra l’importante che sia spianata e che non presenti dislivelli o se preferite su una base in cemento anche grossolana niente di particolare. Prepariamo con dei cavalletti o tavole un banco da lavoro dove assemblare le tavole. Iniziamo a tagliare 20 tavole a 2,5 metri e teniamo anche la parte che rimane che misura 1,5 metri, queste sono le misure dei lati della casetta.
Adesso tagliamone altre 2 a 2 metri prendiamone 2 e poniamole sul banco da lavoro e uniamo coi chiodi le tavole precedentemente tagliate a 2,5 metri facendo combaciare per bene le estremità della tavola col bordo esterno dell’altra tagliata a 2 metri.
Come vedete nell’immagine accanto le tavole devono essere poste in questo modo e lo facciamo in entrambe le estremità in modo da avere un allineamento perfetto e possiamo continuare a mettere le altre internamente fino a che non abbiamo completato la prima parete. Togliamo dal banco la prima parete completata e appoggiamola dove non ci da fastidio e prepariamo l’altra parete allo stesso modo quella da 1,5 metri eseguendo il lavoro allo stesso modo e appena finito togliamola e la mettiamo accanto all’altra finita.
Casette da giardino semplice è veloce
Tagliamo altre 20 tavole sempre a 2,5 metri e assembliamole come la precedente parete in modo che abbiamo 2 pareti da 2,5 metri e 1 da 1,5 metri pronte. Adesso prendiamo le tavole da 1,5 metri che ci sono rimaste nell’ultima serie di tagli che abbiamo eseguito e tagliamole a metà cioè a 75 cm prendiamo altre 2 tavole a 2 metri e facciamo allo stesso modo una parete da 75 cm assemblata sempre con lo stesso procedimento solo che dobbiamo apportare una modifica al procedimento la prima e l’ultima tavola devono essere lunghe 1,5 metri.
Come si vede nell’immagine le lettere A e B indicano le tavole che vengono messe come nelle precedenti pareti, mentre la lettera C mostra che la tavola è messa nel senso opposto in modo che va ad appoggiarsi nell’altra parete in modo da bloccarsi anziché con le squadrette, con la tavola stessa che verrà bloccata con le viti.
Le restanti tavole rimaste a 75 cm mettiamole da parte, ci serviranno per comporre la porta. Adesso che abbiamo tutte le pareti pronte montiamo nei lati delle pareti piccole tre angoliere per parte escluso quella piccola dove metteremo le squadrette solo da un lato quello che va verso la parete lunga, no verso dove metteremo la porta. Nell’immagine le strisce bianche sono le squadrette che devono essere fissate con delle viti. Una volta monta te tutte le squadrette possiamo procedere al montaggio della casetta.
Casette da giardino nei minimi dettagli
Adesso che abbiamo tutte le pareti montate dobbiamo occuparci del tetto. Per il tetto ci occorrono 60 tavole tagliate a 1 metro quindi in totale 15 tavole da 4 metri tagliate tutte a 1 metro. Appena finito di tagliarle le assembliamo prendendo 4 tavole a 3 metri dove pianteremo le tavole da 1 metro in modo da avere 2 pareti da 1 metro per 3 metri.
In una delle pareti appena assemblate metteremo le tre squadrette rimaste sempre allo stesso modo delle pareti precedenti. Questo per poter unire le due pareti che formeranno il tetto. Ma questo dobbiamo farlo una volta posate le pareti sulla casetta altrimenti sarebbe pesante da alzarla già montata quindi alziamo la prima parete sopra la casetta e questa sporgerà 25 cm circa per parte cioè davanti e dietro e un 10 cm
dal lato lungo alziamo anche l’altra parete e una volta allineate da dentro avvitiamo le squadrette sollevando le pareti in modo che combacino bene, una volta sistemate e bloccate bene non ci rimane che bloccare i lati che poggiano sulle pareti con dei chiodi in modo che il tesso sia fissato bene. Adesso sopra possiamo mettere le lastre ondulate per evitare che l’acqua piovana entri dentro e le bloccheremo con gli appositi ganci facendo attenzione a non salire sul tetto perché non reggerebbe il nostro peso.
Casette da giardino quasi completata
Adesso pensiamo alla porta. Prendiamo la misura che abbiamo nel vano che è rimasto aperto e precisamente lo spazio che c’è tra le 2 tavole quella sopra e quella sotto che dovrebbe essere di cm 180. Tagliamo 2 tavole a cm 178 e sempre per come abbiamo fatto con le pareti assembliamo la porta. Mettendo le 2 tavole sul banco e unendole con le tavole da 75 cm che ci sono rimaste facendo in modo che la prima di sotto e l’ultima di sopra escano dal bordo della tavola da 178 cm per 5 cm. Questo ci farà da battente della porta come si vede nell’immagine.
Adesso non ci rimane che montare le cerniere sia nella porta che nell’anta della casetta di legno. Quindi per non sbagliare bisogna piazzare la porta e montare le cerniere sul posto. Questo per poter controllare se la porta apre e chiude bene e quando tutto è a posto fissarle sempre con le viti in modo definitivo. A questo punto non rimane che montare un fermo per chiudere la porta potrebbe andare bene anche un paio di occhielli e un lucchetto. Sperando che questa guida vi sia di aiuto per qualsiasi chiarimento potete lasciare un commento dove riceverete risposta.
I balconi di casa sono delle aree che ci danno la possibilità di poter stare all’aria aperta anche se abitiamo al decimo piano. Ognuno di noi lo arreda a seconda delle proprie esigenze e spazi che si hanno a disposizione.
Ci si può fare un giardino ornandolo con delle piante e addirittura con degli alberi. Mettendo delle fioriere sopra i muretti per chi ce li ha o semplicemente appoggiati a terra o agganciati alle ringhiere. In quest’ultimo caso bisogna fare molta attenzione. Se abitiamo nei piani alti e siamo in una zona dove di solito il vento si fa sentire. Conviene assicurarli bene alla ringhiera per evitare che il vento possa portarli via e arrecare danni a persone o cose. Quindi in questi casi molta attenzione; ci sono tantissimi modi per bloccarli e stare tranquilli e goderci i nostri fiori senza problemi.
Balconi casa come prendercene cura
Balconi casa
Però i nostri balconi oltre a viverli dobbiamo anche prendercene cura perché i danni non vengono solo causati dai vasi che cadono; ma anche da pezzi del nostro balcone che distaccandosi per via delle infiltrazioni d’acqua cadono arrecando danno a persone o cose; e teniamo presente che comunque la responsabilità è sempre nostra.
Per evitare che questo accada possiamo prendere delle semplici precauzioni che ci garantiscono una vita più lunga del nostro balcone; preoccupandoci per esempio di avere sempre i sottovasi per evitare che del terriccio cada sul pavimento e vada ad ostruire, trasportato dall’acqua; il gocciolatoio delle soglie e favorendo le infiltrazioni dell’acqua sul fronte del balcone causandone il distacco con l’andar del tempo.
Guardare le giunture tra le soglie e i mattoni per vedere se parte della sigillatura della fuga sia saltato perché questo è un punto molto debole ma che viene sottovalutato; quando si forma una crepa tra i mattoni e la soglia; comincia ad infiltrarsi dell’acqua che trasporta del terriccio e quasi sempre dei semini che danno vita alle piantine che con le loro radici causano il distacco della; soglia di marmo dalla sua sede, se vi è capitato di avere una soglia distaccata guardate sotto e vedrete; delle finissime radici con del terriccio, vi accorgerete che sono loro la causa.
Per risolvere questo problema non dobbiamo fare altro che appena notiamo il distacco di un pezzetto di fuga; con un cacciavite facciamo saltare via tutto quello che non è attaccato bene, spazzoliamo la fessura; e dopo aver tolto tutta la polvere che è rimasta dentro la fuga, lavare con dell’acqua e subito dopo mettere del normale cemento; che impasteremo anche in una ciotola aggiungendo solo dell’acqua mantenendolo con una consistenza fluida; fino al suo totale riempimento senza badare tanto se ne sborda un po, anzi è meglio perché quando comincia ad asciugare; il cemento un po si ritira creando uno scalino, cosa che dobbiamo evitare assolutamente perché di solito è questo l’origine del suo distacco.
Balconi casa protetto
Quando vediamo che il cemento è in stato di solidificazione, con un dito tiriamo via la parte superiore avendo cura di passare il dito lungo la fuga; in modo da toccare sia la soglia di marmo che i mattoni così saremo sicuri di avere una ottima sigillatura. Lasciamolo asciugare definitivamente in modo che poi con un panno asciutto possiamo togliere via le eventuali macchie che si sono formate. Il cemento normale non quello rapido che per questo lavoro non ci serve, lo possiamo procurare in ferramenta comprandone anche 1 Kg che ci costerà meno di 1 euro quindi con pochissimi soldi e un po di buona volontà possiamo risolvere questo problema semplicemente da soli.