Guida per realizzare una casetta portaattrezzi da giardino
Con la definizione case in legno si racchiudono tante tipologie di case in pratica si va dal classico ripostiglio porta attrezzi allo chalet. Quindi come si deduce dall’esempio si genera una grande confusione perché la differenza non sta solo nel prezzo che giustamente è diverso; viste le differenze di grandezza e uso; ma anche per quello che riguarda la possibilità di poterlo realizzare per via delle leggi in vigore che regolamentano l’edilizia.
Se vogliamo installare nel nostro giardino una casetta porta attrezzi in legno non incorriamo in nessun abuso edilizio se rispettiamo delle norme. Queste fanno la differenza nel renderla regolare perché un conto è la casa che già esiste e che è stata progettata e realizzata dopo aver ricevuto; la concessione edilizia. Quindi dopo essere stata esaminata da una commissione e giudicata idonea; e un altro è invece disporre di un area del terreno in modo arbitrario e senza tener conto di nulla e piazzarci un box.
Case in legno prefabbricate
Molte volte si fa un errore enorme perché si giudica regolare una casa prefabbricata che viene installata in un terreno agricolo dove non si può edificare solo perché non è in muratura; mentre per definire una casa prefabbricata o casetta in legno regolamentare anche se si trova su un terreno non edificabile; bisogna che sia collocato su uno telaio con ruote pronto per essere spostato all’istante.
Quindi se io ho un lotto di terreno dove ho costruito una casa regolamentare e non ho usato tutta l’area edificabile; posso nella restante cubatura che mi rimane, realizzare anche un magazzino o un altra casa richiedendo la concessione edilizia; mentre se non ho cubatura a disposizione posso realizzare una struttura prefabbricata che rispetti le norme per essere definita tale.
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Ma cosa dice la normativa che stabilisce se una costruzione prefabbricata è regolare o no. Una casa prefabbricata idonea e quindi in regola per stare su una zona non edificabile si intende quando questa non modifica in modo durevole il territorio. Quindi se prendiamo un prefabbricato e lo montiamo in una zona non edificabile e lo colleghiamo alle reti fognaria elettrica e del gas; abbiamo modificato in modo durevole il territorio e quindi diventa un abuso edilizio; perché tale installazione non può essere considerata per soddisfare un esigenza temporanea, ma definitiva.
Case prefabbricate in cemento
Per rendere ancora più comprensibile quanto detto porto un esempio: la piazzola di sosta che troviamo in tutti i campeggi dove uno arriva col camper o la roulotte e si piazza; nella sua area e si allaccia alla rete idrica e a quella elettrica viene considerata temporanea; non solo perché il mezzo è dotato di ruote e si può spostare, ma per via degli allacci che sono volanti e non definitivi. I contatori non sono parte integrante del mezzo ma della piazzola, quindi in qualsiasi momento ci si può scollegare e andare.
Vediamo adesso cosa recita l’attuale testo unico in materia di edilizia emanato col D.P.R n. 380/2001 alla lettera e.5 del 1° comma dell’art. 3 che definiva come nuove costruzioni; e quindi soggette a permesso di costruire, ( l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere. Queste possono essere roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili; e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee ).
Case in legno fai da te
Con la conversione nella legge n. 98 del 6 agosto 2013 del cosiddetto ” decreto del fare ” (D.L n. 69/3023) il comma 4° dell’art. 41 alla suddetta norma ha aggiunto il seguente periodo ; (ancorché siano posizionati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti.)
Quindi se acquisto una casetta da utilizzare come ricovero per gli attrezzi posso installarla nel giardino perché viene considerata occupazione temporanea e no definitiva; in quanto posso sempre smontarla e piazzarla da un altra parte anche se la doto di luce e acqua; perché sarebbero comunque allacci temporanei visto che non faccio richiesta di nuovi allacci in quanto la fornitura viene data da casa.
Il fabbisogno termico di una casa e la corretta dimensione dei termosifoni sono fondamentali per garantire un ambiente confortevole e un efficiente sistema di riscaldamento. In questo articolo, ti guideremo passo dopo passo nel calcolo del fabbisogno termico e nel dimensionamento dei termosifoni per il tuo ambiente domestico.
Il fabbisogno termico di una casa rappresenta la quantità di energia necessaria per riscaldare l’ambiente e mantenerlo alla temperatura desiderata. È influenzato da diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’ambiente, l’isolamento termico, l’esposizione solare, le perdite di calore e la classificazione energetica dell’edificio. Il nostro software calcolo radiatori serve proprio a questo, a calcolare quanti elementi deve avere un termosifone.
Calcolo del fabbisogno termico
Per calcolare il fabbisogno termico di una casa, è possibile utilizzare una formula semplice: moltiplica la cubatura dell’ambiente per un coefficiente specifico. Il coefficiente dipende dalla classificazione energetica dell’edificio e può variare da classe A+ a classe G. Ad esempio, per una casa in classe A+, il coefficiente potrebbe essere di 15 kWh/anno per metro quadrato.
Software calcolo radiatori
Calcolatore del numero di elementi per il termosifone
Numero di elementi necessari:
Questo disegno indica quali sono i dati da inserire per il calcolo dell’ambiente. Con la lettera A viene indicata l’altezza, con la lettera P, la profondità; mentre con la lettera L la larghezza.
La cubatura dell’ambiente si calcola moltiplicando insieme le dimensioni dell’ambiente: altezza, larghezza e profondità. Assicurati di misurare con precisione queste dimensioni per ottenere un calcolo accurato del fabbisogno termico.
Col calcolatore dei Watt della caldaia, sarete in grado di comprare la caldaia giusta.
Dimensionamento dei termosifoni
Una volta calcolato il fabbisogno termico dell’ambiente, è possibile determinare il numero di elementi del termosifone necessari. La potenza di riscaldamento di un termosifone può essere specificata per singolo elemento o per l’intero termosifone. Se la potenza di riscaldamento è specificata per singolo elemento, basta dividere il fabbisogno termico totale per la potenza del singolo elemento per ottenere il numero di elementi necessari.
Esempio di calcolo
Supponiamo di avere un ambiente con una cubatura di 50 metri cubi e una classificazione energetica di classe B. Il coefficiente per la classe B potrebbe essere compreso tra 31 e 50 kWh per metro quadrato. Calcoliamo il fabbisogno termico moltiplicando la cubatura per il coefficiente, ad esempio: 50 metri cubi * 40 kWh/mq = 2000 kWh. Se il termosifone scelto ha una potenza di riscaldamento di 200 Watt per elemento, il numero di elementi necessari sarà 2000 kWh / 200 Watt = 10 elementi.
Per concludere
Calcolare il fabbisogno termico e dimensionare correttamente i termosifoni è essenziale per un efficiente sistema di riscaldamento domestico. Prendendo in considerazione la cubatura dell’ambiente, la classificazione energetica e la potenza dei termosifoni, è possibile determinare il numero di elementi necessari per riscaldare l’ambiente in modo adeguato. Ricorda sempre di considerare anche altri fattori specifici del tuo ambiente, come l’isolamento termico e le perdite di calore, per ottenere un calcolo più accurato.
Come calcolare quanta potenza deve avere la nuova caldaia
Potenza caldaia calcolo fabbisogno kw della caldaia
Al momento di acquistare la caldaia, il primo dubbio che ci assale è quello di capire di quale fabbisogno energetico abbiamo bisogno; per il nostro immobile e nonostante consigli e suggerimenti, se non ci vediamo chiaro rimaniamo sempre nel dubbio. Questa guida : Come calcolare la potenza caldaia in Kw contiene una tabella di facile compilazione che vi restituisce il valore minimo; che deve avere la caldaia che vi accingete a comprare, escludendo tutti quei dubbi che vi attanagliano.
Semplice spiegazione di come funziona la tabella:
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Nel primo campo ti viene chiesto di inserire il quantitativo dei mq del tuo appartamento, dato che se inserito approssimativamente, ti consiglio per non sbagliare di tenerti un po’ più alto, tipo se hai il dubbio tra 80 e 90, scrivi 95.
Nel secondo campo devi inserire l ‘ altezza del soffitto che di solito è di 2,70 metri nelle nuove abitazioni, mentre per quelle un po’ datate, potrebbe essere anche di 3 metri, quindi anche qui se non hai la sicurezza puoi mettere 3. E’ sempre meglio inserire dati certi per avere un risultato più veritiero, anche se tuttavia usando dati di poco sbagliati, il risultato non sarà di molto sbagliato, anche perché difficilmente si sbaglia di metri.
potenza caldaia in Kw
Il terzo campo ti restituisce la cubatura totale della casa, mentre nel quarto devi inserire il valore del coefficiente di coibentazione della casa, e qui se non hai una certificazione energetica che ti viene in aiuto, devi un po’ regolarti a spanne, e per venirti in aiuto, posso indicarti alcuni consigli. Questo coefficiente, tiene conto di come la casa sia protetta dagli agenti atmosferici, quindi capirai benissimo che un appartamento sotto tetto sarà più esposto rispetto ad un appartamento che sta al terzo piano in un palazzo di otto piani. Se in casa sono presenti infissi nuovi con vetri camera e alluminio a taglio termico, ti portano su nel coefficiente, mentre se sono finestre vecchia generazione succede il contrario.
Altra cosa se le pareti esterne sono coibentate magari con
cappotto, ti portano su, viceversa se sono muri normali che di inverno
ghiacciano molto ti fanno scendere, come conta l ‘ esposizione della casa, e
anche se ci sono numerose e ampie finestre. Il coefficiente di coibentazione,
va da 0,03 per ottima coibentazione, a 0,08 per scarsa coibentazione, quindi se
non si è sicuri dei dati meglio tenersi a metà strada e cioè 0,05.
Il dato che ti restituirà la tabella, è la potenza che deve
avere in Kw minimo la caldaia che dovrai acquistare.
Calcolo della potenza minima
in Kw della caldaia
Scrivi
nella casella accanto i mq dell ‘ immobile
Scrivi nella casella accanto
l ‘ altezza del soffitto
Totale dei mc dell ‘ immobile
Scrivi il coefficiente di
coibentazione dell ‘ immobile
Calcolo automatico del fabbisogno termico di kcal in watt. Quando si prende in considerazione la necessità di dotare la casa di un sistema di riscaldamento, grazie alle diverse tipologie esistenti sul mercato; la scelta è vasta, e quasi tutte hanno punti a favore, e punti contro, e sono proprio questi che ci confondono maggiormente; come il chiedere ad uno del settore, abbiamo sempre il dubbio che non ci stia dicendo la verità, ma solo quello che conviene a lui, quindi è sempre meglio prima di fare
La scelta definitiva, di prendere tantissime informazioni da tutte le parti, e infine decidere con la propria testa, come trattato in QUESTA GUIDA ; dove si mettono a confronto diverse tipologie di riscaldamento. Per dare maggior supporto alla scelta, e quindi poter calcolare bene a quale spesa complessiva si vada incontro. Bisogna calcolare di quante kcaloria ha bisogno la nostra casa, in modo da poter calcolare con maggior esattezza; di cosa abbiamo bisogno, perché che la scelta cada su legno, gas, o elettricità, alla fine per scaldare un ambiente; occorre sempre calore, e misurandolo, si può quantificare il costo di quello che ci occorre per produrlo.
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Kcal in watt
Per calcolare quante kcalorie ha bisogno un ambiente, che può essere la singola camera, come il totale dell’ appartamento; ho fatto QUESTA MIA GUIDA dove c’è una tabella nella quale bisogna digitare pochi dati, e vi restituisce il totale dei mc della camera o casa, quante kcalorie sono necessarie; e se si decide di mettere dei termosifoni, da il totale degli elementi necessari per assemblare il termosifone per ogni ambiente.
Visto che abbiamo parlato di termosifoni, in questo caso per alimentare l’ impianto, che come sappiamo, oltre ad alimentare l’ impianto di riscaldamento, ci fornisce anche l ‘ acqua sanitaria calda, ci occorre sapere quanta potenza deve avere la caldaia che ci accingiamo a comprare, e in questo caso vi vengo in aiuto con QUESTA GUIDA dove trovate una tabella nella quale inserire pochi dati e vi restituirà di quanti kw deve essere la sua potenza minima.
Se si opta per un riscaldamento elettrico, in questo caso ci occorre sapere quanti watt occorrono, e il procedimento è quasi lo stesso, ma per semplificarlo, ho fatto questa tabella, dove basta inserire il dato delle kcalorie che vi ha restituito la tabella presente in QUESTA MIA GUIDA e vi restituirà il totale dei watt necessari a riscaldare l’ ambiente.
CONVERTI LE KCALORIE NECESSARIE AL RISCALDAMENTO IN WATTS
Scrivi il totale delle Kcalorie
necessarie per il riscaldamento
I balconi di casa sono delle aree che ci danno la possibilità di poter stare all’aria aperta anche se abitiamo al decimo piano. Ognuno di noi lo arreda a seconda delle proprie esigenze e spazi che si hanno a disposizione.
Ci si può fare un giardino ornandolo con delle piante e addirittura con degli alberi. Mettendo delle fioriere sopra i muretti per chi ce li ha o semplicemente appoggiati a terra o agganciati alle ringhiere. In quest’ultimo caso bisogna fare molta attenzione. Se abitiamo nei piani alti e siamo in una zona dove di solito il vento si fa sentire. Conviene assicurarli bene alla ringhiera per evitare che il vento possa portarli via e arrecare danni a persone o cose. Quindi in questi casi molta attenzione; ci sono tantissimi modi per bloccarli e stare tranquilli e goderci i nostri fiori senza problemi.
Balconi casa come prendercene cura
Balconi casa
Però i nostri balconi oltre a viverli dobbiamo anche prendercene cura perché i danni non vengono solo causati dai vasi che cadono; ma anche da pezzi del nostro balcone che distaccandosi per via delle infiltrazioni d’acqua cadono arrecando danno a persone o cose; e teniamo presente che comunque la responsabilità è sempre nostra.
Per evitare che questo accada possiamo prendere delle semplici precauzioni che ci garantiscono una vita più lunga del nostro balcone; preoccupandoci per esempio di avere sempre i sottovasi per evitare che del terriccio cada sul pavimento e vada ad ostruire, trasportato dall’acqua; il gocciolatoio delle soglie e favorendo le infiltrazioni dell’acqua sul fronte del balcone causandone il distacco con l’andar del tempo.
Guardare le giunture tra le soglie e i mattoni per vedere se parte della sigillatura della fuga sia saltato perché questo è un punto molto debole ma che viene sottovalutato; quando si forma una crepa tra i mattoni e la soglia; comincia ad infiltrarsi dell’acqua che trasporta del terriccio e quasi sempre dei semini che danno vita alle piantine che con le loro radici causano il distacco della; soglia di marmo dalla sua sede, se vi è capitato di avere una soglia distaccata guardate sotto e vedrete; delle finissime radici con del terriccio, vi accorgerete che sono loro la causa.
Per risolvere questo problema non dobbiamo fare altro che appena notiamo il distacco di un pezzetto di fuga; con un cacciavite facciamo saltare via tutto quello che non è attaccato bene, spazzoliamo la fessura; e dopo aver tolto tutta la polvere che è rimasta dentro la fuga, lavare con dell’acqua e subito dopo mettere del normale cemento; che impasteremo anche in una ciotola aggiungendo solo dell’acqua mantenendolo con una consistenza fluida; fino al suo totale riempimento senza badare tanto se ne sborda un po, anzi è meglio perché quando comincia ad asciugare; il cemento un po si ritira creando uno scalino, cosa che dobbiamo evitare assolutamente perché di solito è questo l’origine del suo distacco.
Balconi casa protetto
Quando vediamo che il cemento è in stato di solidificazione, con un dito tiriamo via la parte superiore avendo cura di passare il dito lungo la fuga; in modo da toccare sia la soglia di marmo che i mattoni così saremo sicuri di avere una ottima sigillatura. Lasciamolo asciugare definitivamente in modo che poi con un panno asciutto possiamo togliere via le eventuali macchie che si sono formate. Il cemento normale non quello rapido che per questo lavoro non ci serve, lo possiamo procurare in ferramenta comprandone anche 1 Kg che ci costerà meno di 1 euro quindi con pochissimi soldi e un po di buona volontà possiamo risolvere questo problema semplicemente da soli.
Guida alla scelta dell’autoclave e alla sua installazione
L’autoclave è un sistema di alimentazione acqua potabile per gli immobili che permette di avere la stessa pressione di acqua in tutti i piani indistintamente. In pratica il suo funzionamento viene reso possibile dai vari componenti. In particolare, un serbatoio dove contenere l ‘acqua per garantire che in stabili con diversi appartamenti, nei momenti di maggior prelievo, non calasse la portata d’ acqua.
Una pompa elettrica che serve a portare pressione dentro il polmone, e quindi a garantire che il tutto funzioni.
Un polmone che non è altro che un serbatoio con all’ interno un pallone dove arriva l ‘ acqua dal serbatoio spinta dentro dalla pompa elettrica per garantire la pressione costante regolata da un pressostato. Il polmone è collegato alla condotta di alimentazione dell’ immobile.
Come funziona l’autoclave
Il funzionamento: Quando un utenza apre il rubinetto, il polmone provvede a dare la spinta a l’ acqua per farla arrivare al rubinetto con la pressione che si è stabilito al momento de l ‘installazione. Quando questa scende sotto un livello anche esso stabilito nel momento del montaggio, la pompa elettrica si attiva comandata dal pressostato, e ripristina la pressione dentro il polmone. Questa era la tecnologia utilizzata anni fa, ma che ancora oggi si utilizza in alcuni casi. Mentre nei nuovi impianti, è stato adottato un altro sistema che elimina quei fastidi che il polmone causava in alcune situazioni. Vale a dire, la pressione al rubinetto che in alcuni casi faceva altalena, causando molte arrabbiature sotto la doccia.
Il nuovo sistema consiste nel togliere il polmone e il pressostato, che vengono sostituiti da un press control che da solo regola la pressione tenendola stabile senza il fastidio di alti e bassi.
Adesso vediamo cosa serve per installare un autoclave di
sana pianta.
Quello che ti serve:
Un serbatoio per acqua potabile (non obbligatorio)
Un elettropompa
Un press control
Due valvola da 1 pollice e ¼
Una valvola da 1 pollice
Due valvola di ritegno da 1 pollice e ¼
Un galleggiante a palla da 1 pollice e ¼
Un galleggiante elettrico
3 raccordi M/M da 1 pollice e ¼ due con ghiere
1 gomito F/F da 1 pollice e ¼
2 raccordi per tubo polietilene M 1pollice e ¼ x bloccaggio tubo 1 pollice e ¼
Attrezzatura :
1 svedese da 2 pollici
1 chiave regolabile
2 pinze a pappagallo
Un seghetto
Cacciaviti e forbice spela fili
Nastro isolante canapa e pasta verde
I materiali sopra elencati puoi trovarli in una qualsiasi ferramenta, mentre se preferisci puoi farteli consegnare a casa ordinandoli in rete su Amazon
Installazione dell’autoclave
La prima cosa da fare è quella di trovare una postazione per
il serbatoio, deve essere solido e in posizione piana, per evitare che in caso
di fondo non stabile o in pendenza, una volta pieno il serbatoio, potrebbe
causare delle forze alla struttura che con l ‘ andar del tempo causerebbero
rotture danneggiando il serbatoio in modo irreversibile.
Fatto questo, puoi dedicarti al montaggio dei raccordi al
serbatoio; prendi il galleggiante svita la ghiera completamente, ed inseriscilo
dentro il serbatoio, facendo uscire dal foro nella parte alta, la barra
filettata facendo in modo che la guarnizione di gomma, rimanga dalla parte
interna del serbatoio, mentre nella parte che esce dal foro, applica della canapa, puoi leggere questa
guida su come guarnire un raccordo, ed avvitagli la valvola aiutandoti con lo
svedese e la chiave regolabile.
l’importanza delle valvole nell’autoclave
Adesso prendi l’ altra valvola ed avvitala al raccordo basso quello di uscita del serbatoio dopo aver guarnito il raccordo; adesso che le due valvole sono montate, trova una postazione per la pompa elettrica, e installala bloccandola a terra con dei tasselli; prendi il press control, applica del teflon nel raccordo che va montato alla pompa, ed avvitalo, mentre nel raccordo superiore, dopo aver messo il teflon, monta il gomito F/F da 1 pollice e 1/4 .
Nel raccordo di uscita della pompa, puoi montare il raccordo per tubo di polietilene, ed i collegamenti idrici alla pompa sono predisposti. Adesso bisogna prendere le misure che vanno dal serbatoio al punto di alimentazione acqua, e dal serbatoio alla pompa, e dalla pompa al punto di fornitura acqua de l’ immobile. Sommando queste misure, viene fuori la quantità di tubo da acquistare, in modo che i tre punti possono essere collegati. Controlla che dimensioni ha il raccordo che c’è installato dove bisogna prendere l’ acqua per alimentare il serbatoio, e procurati anche questo per agganciarlo al tubo che acquisterai.
Collegamento al serbatoio
Ora che hai il tubo collega il serbatoio al punto dove prendere l’ acqua e ricordati di montare la valvola prima di montare il tubo, quindi collega l’ altra estremità alla valvola dell’ ingresso acqua del serbatoio, stessa cosa fai con la valvola di uscita del serbatoio, inserisci il tubo nel raccordo, e l’ altra estremità al gomito del press control, inserendo tra tubo e press control, la valvola di ritegno, la freccia stampata sopra la valvola, indica il senso di passaggio acqua. Adesso collega col tubo l’ uscita della pompa al punto di fornitura acqua del l ‘ immobile.
Bene hai collegato tutto l’ impianto, devi solo fare i collegamenti elettrici. Adesso bisogna inserire il galleggiante elettrico dentro il serbatoio, facendo uscire il filo dalla parte superiore del serbatoio, l ‘ importante è che il terminale del galleggiante, appoggi al fondo del serbatoio in modo orizzontale, per poter funzionare bene. Questo galleggiante, serve a fermare la pompa in caso di mancanza di acqua nel serbatoio.
Collegamento elettrico
Se il filo è corto, devi prolungarlo, anche lui deve arrivare alla pompa; anche un filo di alimentazione elettrica deve arrivare alla pompa, ed assieme al filo del galleggiante elettrico, seguendo lo schema riportato nel press control, devono essere collegato al suo interno. Seguendo le indicazioni nel manuale, riuscirai facilmente a fare i collegamenti. Adesso dovrebbe funzionare tutto.
Quando arriva il momento di sostituire gli accessori da bagno ti prende sempre un po’ di confusione per via delle tante incognite che nasconde questa situazione; non sai se aspettare e occupartene quando magari ristrutturerai il bagno, ma allo stesso tempo questi vecchi non li sopporti più e non vedi l’ ora di liberartene, però pensi pure che se poi ristrutturi, quelli che compri saranno inutilizzabili e via dicendo, con tutte queste idee hai quasi confuso anche me, meno male che prima ho scritto questa guida: Accessori bagno come sostituirli, che ti libererà dai tanti problemi e ti guiderà nella scelta e nel montaggio degli stessi.
Gli accessori da bagno moderni hanno diversi sistemi di fissaggio che rendono più facile anche il semplice cambio di posto, nel senso che per esigenze nuove, si può scegliere se spostarli dal posto iniziale ad un altro, e senza dover spaccare nulla, perché ormai dei classici accessori incassati, non se ne vedono più tanti in giro, e a meno che tu non abbia montati quelli, puoi sbizzarrirti nella scelta dei nuovi.
Accessori da bagno: la scelta giusta
Per agevolarti il compito della scelta, ti consiglio di andare su quei modelli che si installano mediante incollaggio; ti starai chiedendo se dico sul serio? Si esattamente, hai capito bene, anziché andare con tasselli che potrebbero anche beccare qualche tubo, e che quando decidi di cambiarli, ti rimangono i fori nelle piastrelle, col sistema di fissaggio adesivo, non hai questi problemi, ma nemmeno quello che dopo un po’ si stacchino, perché adesso coi nuovi adesivi, la musica è diversa, oltre al biadesivo c’è in aggiunta un mastice che dopo 24 ore di tempo per asciugare, garantisce una presa che non ha nulla da invidiare ai tasselli.
Quando si tratta di arredare la propria casa, il bagno è spesso uno degli ultimi spazi ad essere curati. Tuttavia, i dettagli fanno la differenza e gli accessori per il bagno possono fare la differenza nella tua esperienza quotidiana. In questo articolo, esploreremo alcuni dei migliori accessori per il bagno che puoi aggiungere alla tua routine quotidiana per migliorare la funzionalità, l’estetica e il comfort del tuo spazio.
Il problema degli accessori bagno di bassa qualità
Molte persone non danno la giusta importanza agli accessori per il bagno e li considerano solo come un’aggiunta superficiale all’arredamento. Tuttavia, gli accessori bagno possono fare la differenza nella tua routine quotidiana. Se hai mai utilizzato un portasciugamani che si muove o un dosatore di sapone che si ottura costantemente, allora sai quanto sia frustrante avere accessori di bassa qualità.
Inoltre, gli accessori bagno di bassa qualità possono anche essere poco igienici. I materiali scadenti possono ospitare batteri e germi e possono essere difficili da pulire. Se non si ha cura nella scelta degli accessori bagno, si rischia di rendere il proprio spazio poco igienico e poco accogliente.
La soluzione: scegliere accessori bagno di alta qualità
Per evitare questi problemi, è importante fare attenzione alla scelta degli accessori per il bagno. Optare per accessori di alta qualità significa investire in prodotti che dureranno nel tempo e che offriranno una funzionalità affidabile. Inoltre, gli accessori bagno di alta qualità saranno più facili da pulire e manutenere, garantendo un ambiente igienico e confortevole.
Ci sono molte opzioni disponibili per gli accessori bagno di alta qualità. Dalle mensole ai portasciugamani, passando per i dosatori di sapone e i tappetini, ci sono molti modi per aggiungere comfort e funzionalità al tuo spazio. La scelta degli accessori giusti dipenderà dalle tue esigenze e dal tuo stile personale.
Alcune opzioni popolari per gli accessori bagno di alta qualità includono prodotti in acciaio inox, ceramica e vetro. Questi materiali sono duraturi e resistenti, ma anche esteticamente piacevoli. Inoltre, gli accessori bagno realizzati con materiali di alta qualità solitamente presentano un design curato, che aggiunge un tocco di eleganza e stile al tuo spazio.
Come scegliere gli accessori bagno giusti per te
Ora che sai quanto è importante scegliere accessori bagno di alta qualità, è il momento di pensare a come scegliere i migliori per te. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a fare la scelta giusta:
Considera la funzionalità. Gli accessori bagno dovrebbero essere funzionali e soddisfare le tue esigenze quotidiane. Ad esempio, se hai bisogno di spazio
per riporre gli asciugamani, potresti optare per un portasciugamani a parete o un’ampia mensola.
Presta attenzione al design. Gli accessori non devono solo essere funzionali, ma anche belli da vedere. Cerca prodotti con un design che si adatti al tuo stile personale e all’arredamento del tuo bagno.
Scegli materiali di alta qualità. Materiali come acciaio inox, ceramica e vetro sono resistenti e duraturi, ma anche esteticamente piacevoli. Optare per prodotti di alta qualità garantisce una maggiore durata nel tempo e una migliore funzionalità.
Considera la facilità di pulizia. Gli accessori dovrebbero essere facili da pulire e mantenere, in modo da mantenere il tuo spazio igienico e accogliente.
Valuta il prezzo. Gli accessori bagno di alta qualità possono costare di più rispetto a quelli di bassa qualità. Tuttavia, investire in prodotti di qualità può essere un’ottima scelta a lungo termine, poiché non dovrai sostituirli frequentemente.
La prima cosa da
fare, è quella di togliere quelli esistenti, se sono fissati coi tasselli,
basta svitare le viti, e toglierli, mentre se sono ad incasso, ti conviene
posizionare i nuovi senza togliere i vecchi, cosa che potrai rimandare a quando
prenderai in considerazione la ristrutturazione del bagno, e in quel caso,
potrai riutilizzare quelli nuovi che sta montando adesso, visto la facilità di
installazione e rimozione.
Come fissare i nuovi accessori da bagno
Adesso devi solo scegliere dove installare i nuovi, e pulire
la zona con lo strofinaccio per
rimuovere impurità che potrebbero compromettere la giusta adesione del mastice.
Dopo aver pulito, con un pennarello, dopo aver appoggiato l’ accessorio alla
parete, fai un segno per avere un punto di riferimento e dopo togli la carta
che copre gli adesivi, e metti il mastice nella parte indicata, e dopo lo
avvicini alla posizione dove installarlo, e appena sul punto preciso, lo
appoggi e fai una leggera pressione per qualche secondo, e adesso non devi fare
altro che attendere 24 ore prima di utilizzarlo.
Un consiglio, se nel modello di accessorio scelto c’è un pezzo che puoi staccare, nel momento del fissaggio toglilo in modo da non caricarlo inutilmente nel momento dell’ asciugatura.
Conclusione
In sintesi, gli accessori bagno possono fare la differenza nella tua esperienza quotidiana e nella funzionalità del tuo spazio. Scegliere accessori di alta qualità può garantire una maggiore durata nel tempo, una migliore funzionalità e un ambiente igienico e accogliente. Presta attenzione alla funzionalità, al design, ai materiali, alla facilità di pulizia e al prezzo quando scegli gli accessori giusti per te. Non dimenticare che i dettagli fanno la differenza e che gli accessori bagno possono fare la differenza nella tua esperienza quotidiana.
Quando decidiamo di pitturare casa l’ abbinamento colori pareti è sempre difficile perché abbinarli in modo armonioso è sempre complicato sopratutto perché dopo ci si confonde. Quello che alla fine ci confonde di più è il cercarli sulla cartella colori che poi alla fine non rendono bene l’idea. Quando scegliamo il colore sulla cartella non vediamo l’effetto che avrà sulla parete. Ma non solo perché cambia il supporto, carta contro muro, ma per via dell’esposizione alla luce che per ogni parete di casa è diversa. Se vi è capitato altre volte avrete notato che lo stesso colore dato su tutte le pareti di una camera, quando le osserviamo sembrano diversi. Visto le difficoltà che si hanno già alla sola scelta dei colori pensiamo quali saranno quelle per abbinare i colori.
Abbinamento colori pareti camera da letto
Adesso ci serve un aiuto importante per uscire da questo guaio, un’ idea o uno strumento che ci spiani la strada alla scelta e senza errore. E noi con questa guida come abbinare i colori delle pareti di casa siamo riusciti a trovarvi l’aiuto concreto; perché abbiamo trovato un tool molto utile e facile da usare e lo abbiamo testato per voi e vi spieghiamo adesso come usarlo. Questo software oltre a farvi risparmiare tempo, vi farà risparmiare anche denaro perché non farete le prove con vernice reale che costa. Passiamo a testare questa opzione. Andiamo in questo sito: colortrainer e ci troviamo di fronte una pagina che ci da la possibilità di interagire con due soluzioni. Vediamole dettagliatamente come funzionano.
In pratica le due scelte ci danno la possibilità di caricare una foto del nostro ambiente, e quindi lavorare su quello che ci interessa; oppure scegliere un ambiente e provare le tonalità in quell’ambiente, ma adesso iniziamo.
* Caricare una foto
Questa opzione ci da la possibilità di caricare una foto della camera che vogliamo pitturare e di darci la possibilità di lavorare su di essa. Quindi appena sulla pagina del sito, clicchiamo su Carica la tua foto e in questa sezione, dobbiamo caricare una foto dalla posizione che scegliamo. Appena caricata la foto avremo a schermo questa immagine.
Come possiamo vedere la parte alta a destra è dedicata alle funzioni di selezione e coloritura sia a pennello che con pennello magico. Posizionando il mouse sopra ogni scelta, spunterà la scritta di info. Mentre le tre tavole di colori, possono essere cambiati cliccando nel simbolo in alto a sinistra della tavolozza colori. Basta cliccarci e si aprirà una vasta scelta di colori con varie tonalità. Dopo aver scelto i colori si possono applicare a tutta parete o in porzioni di essa, per provare gli abbinamenti. Dopo aver applicato il colore, se non vi piace potete tornare indietro cliccando sulla freccia che c’è accanto il simbolo della macchina fotografica; questo vi permetterà di poter rimettere subito un altro colore. Quando l’abbinamento è di vostro gradimento, potete scaricarlo, stamparlo, oppure condividerlo sui social grazie ai tasti presenti nell’applicazione.
Abbinare i colori divertendosi
Ma non finisce qui la bellezza di questo software, cliccando su quanta vernice mi serve in basso a destra; sarete rimandati in una pagina dove inserendo la metratura delle superfici da pitturare vi dirà quanta pittura vi occorre. In più inserendo la vostra regione e provincia, dopo aver scelto il tipo di prodotto da una lista di sette; vi indicherà il rivenditore più vicino a voi omaggiandovi anche di uno sconto. Quando stampate lo sconto ed il progetto, in pratica non dovete fare altro che recarvi presso il rivenditore scelto; consegnare il foglio, e senza margine di errore vi verrà consegnato il materiale giusto nella quantità giusta.
* Scegli un ambiente
Se scegliamo di usare questa opzione, appena entrati nella sezione, ci verrà chiesto se scegliere interno o esterno. In questo caso scegliamo interno, e avremo da scegliere su quale ambiente operare. Noi scegliamo zona notte, e delle tre opzioni scegliamo quella centrale, voi potete scegliere quale meglio credete; ma adesso nell’esempio per capirci ne scegliamo una. Dopo clicchiamo su colora l’ambiente, e a differenza della sezione precedente, qui clicchiamo su una parete, e si apre la scelta di colori da scegliere. Appena lo scegliamo, la parete cambia colore, così come il soffitto o le altre parti coloranti. Quando abbiamo l’abbinamento giusto, clicchiamo su quanta vernice mi serve e completiamo come nella sezione precedente.